Biometano la nuova frontiera

La prossima frontiera del biogas si chiama biometano e ci vede impegnati in prima linea con il progetto IESBIOUP.

Il biometano è un gas derivato del biogas, che ha subito un processo di raffinazione e purificazione, detto upgrading, la cui concentrazione di metano CH4 supera il 98%. Ha caratteristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti a quelle del gas metano ed è idoneo all’immissione nella rete del gas naturale.

Un futuro green

Il biogas, desolforato e deumidificato, viene sottoposto a un processo di depurazione, in modo da separare il metano dagli altri gas che compongono la miscela biogas. Il biometano ottenuto può essere utilizzato, commercializzato e trasportato, in forma gassosa o liquefatta, al pari del gas naturale.

I vantaggi del biometano

  • Fonte rinnovabile programmabile
  • Riduzione della dipendenza dalle importazioni
  • Sviluppo dell’economia locale
  • Sostenibilità ambientale
  • Esempio perfetto di economia circolare
  • Riduzione delle emissioni e dell’effetto serra
  • Massima flessibilità

L’impegno di Snam nel biometano

Snam è una delle principali aziende di infrastrutture energetiche al mondo. Attiva in Italia, Albania, Austria, Cina, Francia, Grecia e Regno Unito e prima in Europa per estensione della rete di trasmissione e capacità di stoccaggio di gas naturale, nell’ambito del piano strategico 2019-2023 investirà 1,4 miliardi di euro nel progetto SnamTec focalizzato su innovazione e transizione energetica. Nell’ambito di questo programma, 250 milioni saranno destinati al biometano, con la realizzazione di nuovi impianti per una capacità totale di 40 megawatt.

Il biometano ha grandi potenzialità nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile, soprattutto a seguito dell’emanazione del decreto incentivi nel 2018. Un’automobile alimentata a gas rinnovabile ha emissioni ancora più contenute rispetto a quelle, già basse, di un veicolo a CNG (gas naturale compresso). A febbraio 2019, in provincia di Siena, Snam ha inaugurato i primi rifornimenti di auto e camion in Italia con solo biometano da FORSU, presso una nuova stazione di servizio realizzata in collaborazione con IP.

Il settore del biometano è in rapido sviluppo. Ad oggi in Italia sono una decina gli impianti che immettono gas rinnovabile nella rete Snam, distribuiti tra Nord, Centro e Sud Italia.

Mobilità sostenibile e biometano

Il futuro della mobilità verde nel nostro Paese è legato alla diffusione di gas naturale e biometano, che rappresentano la via italiana alla decarbonizzazione dei trasporti. L’Italia è leader in Europa per automobili circolanti a CNG (gas naturale compresso), una tecnologia che abbatte particolato e ossidi di azoto e riduce notevolmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai carburanti tradizionali come diesel e benzina.

Il biometano rende la g-mobility rinnovabile e ancora più green: questa risorsa, che può essere ottenuta dalla frazione organica dei rifiuti urbani o da scarti agricoli e agroalimentari, emette livelli quasi nulli di polveri e riduce ulteriormente la CO2 rispetto al metano e ai carburanti tradizionali.

Secondo il CIB Consorzio Italiano Biogas, l’Italia ha un potenziale di produzione di biometano di 10 miliardi di metri cubi. Se il biometano potenzialmente producibile in Italia fosse interamente destinato ai trasporti, come previsto dal relativo decreto incentivi, potrebbe alimentare un terzo del parco circolante con energia rinnovabile al 100%. Le possibilità di utilizzo e di ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile in Italia sono concrete e lo dimostra la presenza di una rete distributiva di circa 1.250 impianti, in costante aumento, un parco circolante di oltre un milione di veicoli leggeri che possono usare fin da subito biometano, oltre ai 3.300 autobus a metano.