300 kWe

Case History
Società agricola Tombesa

Un innovativo ed efficiente impianto biogas Made in Italy, perfettamente integrato nel ciclo produttivo dell’azienda, realizzato da IES BIOGAS, in grado di immettere nella rete elettrica nazionale fino a 300 kW all’ora e soddisfare il fabbisogno di 900 famiglie, senza sprechi, senza odori, a tutto vantaggio dell’ambiente e della collettività. Un investimento che ha completato efficacemente il ciclo di autosufficienza della Società Agricola Tombesa. Contestualmente vengono prodotti energia termica per il teleriscaldamento e fertilizzante naturale di qualità. Così il ciclo si perpetua nel tempo, con un elevato livello di efficienza.

SCHEDA TECNICA // 300 kWe

POTENZA ELETTRICA INSTALLATA

POTENZA ELETTRICA INSTALLATA 295 kW
PROCESSO MESOFILO A DOPPIO STADIO
Prevasca: n.1 Ø 08m h=3m
Fermentatore: n.1 Ø 22m h=6m
Vasca stoccaggio coperta: n.2 Ø 22m h=6m
Vasca di prelievo: n.2 Ø 06m h=3m
Sistema di caricamento: n.1 carro miscelatore 60mc
PIANO DI ALIMENTAZIONE GIORNALIERO
Letame bovino: 14,8 ton
Liquame bovino: 2,2 ton
Paglia di frumento: 1,0 ton
Stocchi di mais: 1,0 ton
Mais insilato: 4,0 ton
Triticale insilato 1,0 ton
RESA ENERGETICA
Produzione annua di energia elettrica: 2.345.994 kWh
Produzione annua di biogas: 1.161.000 mc
Concentrazione metano (CH4) nel biogas: 52-54 %
GRUPPO DI COGENERAZIONE
Costruttore: AB Energy
Modello: Ecomax 3 Bio
MOTORE
Costruttore: Jenbacher
Modello: JGS 208 GS

Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile.

Il biogas è il prodotto della degradazione microbica delle sostanze organiche in assenza di ossigeno, processo comunemente denominato digestione anaerobica. È una miscela di gas, composta principalmente da metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).

I liquami e i letami provenienti dalla stalla, insieme a paglia di frumento, stocchi di mais, insilato di mais e insilato di triticale, vengono inseriti giornalmente all’interno del fermentatore. Qui permangono per circa 50 giorni per poi passare nella vasca di stoccaggio coperta. Il processo è quindi di tipo a “mono stadio” ed avviene ad una temperatura di 38-42°C (mesofilia).

La copertura dello stoccaggio oltre ad assicurare una completa degradazione e quindi un efficiente sfruttamento delle biomasseutilizzate, permette una maggiore riserva di biogas e consente una migliore desolforazione (rimozione dell’H2S). La desolforazione è di tipo biologico per iniezione di piccolissime quantità di ossigeno. La struttura interna ed una rete desolforatrice offrono un’ottima superficie per la colonizzazione dei btteri desolforatori. Il biogas prodotto viene convogliato al cogeneratore che produce energia elettrica ed energia termica.

La prima viene ceduta alla rete pubblica, il calore invece viene riutilizzato in parte per il processo di fermentazione, in parte per il teleriscaldamento delle stalle e degli uffici Alla fine del processo di fermentazione si ottiene il digestto, un materiale liquido, completamente inodore, ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza.
Il digestato subisce un processo di separazione solido/liquido: il solido che ha la consistenza, l’aspetto e l’odore di un “terricciohumus”, viene distribuito nei campi con un carro spandiletame o venduto ad utilizzatori specifici come gli orti-floricoltori.

A TUTTO VANTAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE, DELL’ARIA E DEL SUOLO.