6800 kWe

Case History
BGA Argentina

È uno dei più grandi impianti biogas del Sud America in termini di potenza elettrica generata. L’innovativo ed efficiente impianto biogas Made in Italy di Avellaneda, perfettamente integrato nel ciclo produttivo dell’azienda, si trova nella provincia di Santa Fe e produce 6.800kW a piena potenza, che vengono immessi direttamente nella rete elettrica nazionale argentina, soddisfando il fabbisogno di oltre 12.000 famiglie, senza sprechi e senza odori, a tutto vantaggio dell’ambiente e della collettività.

Il team ha consegnato in soli cinque mesi al committente un impianto chiavi in mano e operativo al 100%, dopo il superamento di tutti i performance test. L’impianto è alimentato da scarti derivanti da produzione di bioetanolo, farina di mais, glicerina e vinaccia.

L’impianto biogas è un investimento in grado di completare efficacemente il ciclo di autosufficienza dell’azienda.

SCHEDA TECNICA // 6.800 kWe

POTENZA ELETTRICA INSTALLATA

POTENZA ELETTRICA INSTALLATA 6800 kWe
PROCESSO MESOFILO A DOPPIO STADIO
Prevasca: n.2 Ø 10 m h=4m
Fermentatori: n.6 Ø 30 m h=6m
Alimentatore biomassa: n.2 carri miscelatori 60mc
PIANO DI ALIMENTAZIONE GIORNALIERO
Stillage: 400 ton
Granella di mais: 30,1 ton
RESA ENERGETICA
Produzione annua di energia elettrica: 38.250.000 kWh
Produzione annua di biogas: 19.125.000 mc
Concentrazione media di metano (CH4) nel biogas: 52-54 %
GRUPPO DI COGENERAZIONE
Costruttore: Stamford
Modello: PE 734 E
MOTORE
Costruttore: GE Jenbacher
Modello: JGS 320 GS BL D25

Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile.

Il biogas è il prodotto della degradazione microbica delle sostanze organiche in assenza di ossigeno, processo comunemente denominato digestione anaerobica. È una miscela di gas, composta principalmente da metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).

Bioetanolo, farina di mais, glicerina e vinaccia vengono inseriti giornalmente all’interno dei digestori primari. Qui permangono per circa 100 giorni per poi passare nella vasca di stoccaggio coperta. Il processo è quindi di tipo a “doppio stadio” ed avviene ad una temperatura di 38-42 gradi (mesofilia) La tecnologia a “doppio stadio” permette di avere un processo di fermentazione sicuro ed elastico ma soprattutto garantisce tempi di ritenzione adeguati.

La copertura dello stoccaggio oltre ad assicurare una completa degradazione e quindi un efficiente sfruttamento delle biomasseutilizzate, permette una maggiore riserva di biogas e consente una migliore desolforazione (rimozione dell’H2S). La desolforazione è di tipo biologico per iniezione di piccolissime quantità di ossigeno. La struttura interna ed una rete desolforatrice offrono un’ottima superficie per la colonizzazione dei batteri desolforatori. Il biogas prodotto viene convogliato al cogeneratore che produce energia elettrica ed energia termica.

La prima viene ceduta alla rete pubblica, il calore invece viene riutilizzato in parte per il processo di fermentazione, in parte per il teleriscaldamento delle stalle e degli uffici Alla fine del processo di fermentazione si ottiene il digestato, un materiale liquido, completamente inodore, ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza.
Il digestato subisce un processo di separazione solido/liquido: il solido che ha la consistenza, l’aspetto e l’odore di un “terricciohumus”, viene distribuito nei campi con un carro spandiletame o venduto ad utilizzatori specifici come gli orti-floricoltori.

A TUTTO VANTAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE, DELL’ARIA E DEL SUOLO.