Case History
AZIENDA AGRICOLA EREDI CARIONI
Un innovativo ed efficiente impianto biogas Made in Italy, perfettamente integrato nel ciclo produttivo dell’azienda, realizzato da IES AGRO & INDUSTRY, in grado di immettere nella rete elettrica nazionale fino a 999 kWe all’ora e soddisfare il fabbisogno di 3.000 famiglie, senza sprechi, senza odori, a tutto vantaggio dell’ambiente e della collettività. Un investimento che ha completato efficacemente il ciclo di autosufficienza dell’Azienda Agricola Eredi Carioni. Contestualmente vengono prodotti energia termica per il teleriscaldamento e fertilizzante naturale di qualità. Così il ciclo si perpetua nel tempo, con un elevato livello di efficienza.
SCHEDA TECNICA // 999 kWe

POTENZA ELETTRICA INSTALLATA
INSTALISANA ELEXTRICINA SNAGA | 999 kWe | ||
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PROCESSO MESOFILO A DOPPIO STADIO | |||
Prevasca: | n.1 | Ø 10cm | h=2m |
Fermentatori: | n.2 | Ø 24cm | h=6m |
Post-fermentatore: | n.1 | Ø 26cm | h=6m |
Vasca stoccaggio coperta: | n.1 | Ø 32cm | h=6m |
Vasca stoccaggio scoperta: | n.1 | Ø 32cm | h=6m |
Alimentatore biomassa: | n.2 | carri miscelatori | 60mc |
PIANO DI ALIMENTAZIONE GIORNALIERO | |||
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Liquame bovino: | 60 mc | ||
Letame bovino: | 14 ton | ||
Insilato di mais: | 30 ton | ||
Insilato di segale: | 20 ton |
RESA ENERGETICA | |||
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Produzione annua di energia elettrica: | 8.200.000 kWh | ||
Produzione annua di biogas: | 4.100.000 mc | ||
Concentrazione media di metano (CH4) nel biogas: | 52-54 % |
GRUPPO DI COGENERAZIONE | |||
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Costruttore: | AB Energy | ||
Modello: | Ecomax 10 Bio |
MOTORE | |||
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Costruttore: | GE Jenbacher | ||
Modello: | J 320 GS-C25 |

Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile.
Il biogas è il prodotto della degradazione microbica delle sostanze organiche in assenza di ossigeno, processo comunemente denominato digestione anaerobica. È una miscela di gas, composta principalmente da metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).
I liquami provenienti dalla stalla, insieme a insilati di mais e triticale, vengono inseriti giornalmente all’interno dei due digestori primari. Qui permangono per circa 100 giorni per poi passare nella vasca di stoccaggio coperta. Il processo è quindi di tipo a “doppio stadio” ed avviene ad una temperatura di 38-42 gradi (mesofilia) La tecnologia a “doppio stadio” permette di avere un processo di fermentazione sicuro ed elastico ma soprattutto garantisce tempi di ritenzione adeguati.
La copertura dello stoccaggio oltre ad assicurare una completa degradazione e quindi un efficiente sfruttamento delle biomasseutilizzate, permette una maggiore riserva di biogas e consente una migliore desolforazione (rimozione dell’H2S). La desolforazione è di tipo biologico per iniezione di piccolissime quantità di ossigeno. La struttura interna ed una rete desolforatrice offrono un’ottima superficie per la colonizzazione dei btteri desolforatori. Il biogas prodotto viene convogliato al cogeneratore che produce energia elettrica ed energia termica.
La prima viene ceduta alla rete pubblica, il calore invece viene riutilizzato in parte per il processo di fermentazione, in parte per il teleriscaldamento delle stalle e degli uffici Alla fine del processo di fermentazione si ottiene il digestto, un materiale liquido, completamente inodore, ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza.
Il digestato subisce un processo di separazione solido/liquido: il solido che ha la consistenza, l’aspetto e l’odore di un “terricciohumus”, viene distribuito nei campi con un carro spandiletame o venduto ad utilizzatori specifici come gli orti-floricoltori.
A TUTTO VANTAGGIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE, DELL’ARIA E DEL SUOLO.